mercoledì 28 agosto 2013

Un anno passa...

E io sono ancora qui, più o meno quella di prima, più o meno diversissima. Che dire, dodici mesi passano in un lampo. La vita s'affolla e si svuota e si riaffolla e si risvuota che è una (orripilante) meraviglia. E tu cerchi di barcamenarti come meglio puoi, ma comunque non come vuoi. E tu fai un elenco. Un tristissimo, realissimo, crudo elenco degli uomini che hai avuto. Tutti l'abbiamo fatto. E chi non l'ha fatto dovrebbe, per rendersi conto di quanto si possa peggiorare. Parti a quindici anni con le idee chiarissime su chi vuoi e come lo vuoi, ma poi ti perdi per strada, raccogli rottami di relazioni altrui e ti chiedi come sia possibile cambiare così tanto da lasciarti tentare dall'idea di ACCONTENTARTI. E ne conosco tante e tanti, che accettano passivamente ciò che gli si propina davanti gettando la spugna. Io a quasi ventisei anni ancora credo nel BOOM, nel grande amore, nell'anima gemella, quella persona che ti fa dimenticare tutte le ferite e le sofferenze che ti son state inflitte in passato perchè con la sua sola esistenza lenisce e giustifica tutto. Ma arriverà? E io sarò pronta a riconoscerla? Ma soprattutto: non è che nel frattempo verrò contagiata anch'io dalla febbre dell'impazienza e del terrore di restar sola, che sembra infettare la maggior parte della popolazione mondiale? Quella fredda paura di non trovare ciò che si cerca, che ti spinge ad attuare il "prendi ciò che passa il convento" e ringrazia il cielo che ti sei risparmiata un futuro da "zitella"? Io sinceramente non ce la farei. Non riuscirei a convivere con un uomo che non amo. Giorno dopo giorno recitare la parte della fidanzata felice...Quando non lo sei...Già bisogna fingere abbastanza in questa vita, diplomaticamente s'intende: sul lavoro non puoi sputare in un occhio al tuo capo quando istericamente ti addossa la colpa di una sua scelta sbagliata, non puoi dire alla tua collega che le puzzano le ascelle e forse è il caso di cambiare quella giacca che tra un po' starà in piedi da sola; non puoi ribaltare la tavolata di Natale mandando a fanculo mezzo parentado solo perchè ti va'; non puoi shakerare il tuo miglior amico che ti parla dell'ennesima ragazza urlandogli in faccia "quando cazzo ammetterai che sei FROCIOOOOOOOOO???????"; non puoi andare dalla tua amica e dirle malinconicamente: "mi dispiace perchè ti sei rovinata la vita...Ti sei sposata con un uomo che non ti ama, che non ti scopa e che ogni giorno ti butta addosso tutta la sua negatività perchè NON è con la donna che vorrebbe...E ora ti sei pure fatta mettere incinta perchè pur di legarlo a te (nel fottuto 2013) hai interrotto la pillola senza dirglielo e tanto hai fatto che sei riuscita a farti trombare a distanza di due mesi dall'ultima volta..."; e non puoi neanche andare da quell'altra e prenderla a ceffoni perchè si è impelegata in una relazione con un uomo che non ama, di cui tutt'al più sembra molto amica, solo perchè teme il rifiuto, la sofferenza e "non ho più voglia di mettermi in gioco, tanto poi è sempre la stessa storia...". Ci sono momenti in cui non puoi dire tutto ciò che pensi, per il bene tuo, dell'interlocutore e anche del rapporto che vi lega. Spesso, buttare brutalmente in faccia la verità a qualcuno, può farti ottenere solo la reazione contraria a quella sperata. A un "grazie, mi hai aperto gli occhi" spesso le persone preferiscono un "vaffanculo, chi sei tu per giudicare, questa è la mia vita". Quindi, purtroppo, ci sono occasioni in cui è meglio lasciar parlare gli occhi e cucirsi la bocca. Per me è veramente molto difficile, ma francamente non si è mai visto un rapporto in cui tutto è stato detto. Vi è sempre qualche omissione, per buona pace.
Come quella volta che un tipo con cui uscivo mi venne a dire che tempo addietro si era fatto inchiappettare da un travestito ben dotato (specificandomi anche che aveva usato le dovute protezioni, ndr)...
Malgrado lui fosse stato onesto fino in fondo, io comunque non ne rimasi molto entusiasta...Evidentemente ci son cose che non vanno dette...No?

Chiara